Il maggiore Penderton (Marlon Brando) è un soggetto nevrotico e disturbato.
La moglie Leonora (Elizabeth Taylor), donna giovane e piacente, lo disprezza, lo umilia e lo tradisce con il colonnello Langldon (Brian Keith), un uomo non più giovanissimo. Alison (Julie Harris), la moglie del colonnello, è una donna fragile, nevrotica e stravagante.
Dopo la morte della figlia Catherine, avvenuta tre anni prima, infatti, si è tagliata i capezzoli con una forbice. La vita in caserma procede regolarmente con gli ufficiali che maltrattano i poveri subalterni, trattandoli come schiavi.
Williams (Robert Forster), un soldato introverso, taciturno e solitario, è addetto alla manutenzione del cavallo di Leonora e, nonostante svolga il suo lavoro, con cura e dedizione, è punzecchiato a ogni minima occasione dal maggiore Penderton.
Alison scopre che il marito la tradisce con Leonora, si precipita da Penderton per rivelargli la tresca, ma lui non batte ciglio.
Alison crolla, è ricoverata in una clinica psichiatrica e poi si suicida. In un crescendo sempre più irreale, Penderton uccide Williams, dopo aver scoperto che era penetrato a casa sua e guardava Leonora che dormiva.
Dramma alla Tennessee Williams, che ci offre il desolante spettacolo di un gruppo di militari divorati dalle proprie nevrosi e che trascinano le loro vuote esistenze, parlando di polo, spettegolando tra loro e mostrandosi ipocritamente all’esterno come una grande famiglia.
Houston stempera l’omosessualità del maggiore Penderton, che appare velata e sullo sfondo. In una scena il maggiore cade goffamente da cavallo e un attimo dopo scorge, rapito e ammirato, Williams che cavalca, nudo e senza sella, una scalpitante puledra.
Dolente la figura di Alison, l’unica vera creatura pulsante della storia, che trascorre le giornate discorrendo con il fido Anacleto (Zorro David) e non si dà pace quando scopre il tradimento del marito.
Marlon Brando è immenso e non muove neppure un muscolo quando Leonora lo percuote in viso davanti agli invitati, dopo aver scoperto che aveva frustato il suo adorato cavallo. Elizabeth Taylor è acida, antipatica e odiosa quanto basta.
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