Santiago, Italia. Moretti a Napoli

Senatore giornalista

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“Una volta ci sentivamo fieri di essere italiani, perché il nostro Paese era animato da uno spirito altruistico in grado di abbattere confini e differenze.”, ha dichiarato Nanni Moretti, regista di “Santiago, Italia”, che stasera alle ore 21.00 al Modernissimo.

 “Avevo voglia, ha aggiunto, di raccontare una bella storia italiana d’accoglienza e di coraggio. Oggi un gran pezzo della società italiana va, invece, in direzione contraria alla solidarietà e alla curiosità verso gli altri.”

“Santiago, Italia” racconta infatti, attraverso filmati d’archivio e interviste, i mesi successivi al colpo di Stato in Cile del 1973, che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, leader della coalizione Unidad Popular, che comprendeva socialisti, comunisti, radicali e la democrazia cristiana. Moretti mostra il bombardamento al palazzo presidenziale l’11 settembre ad opera dei militari di Pinochet, rievoca lo storico discorso di Allende ma ricorda sopratutto come duecentocinquanta rifugiati politici per mettersi al riparo dai militati, saltarono il muretto di cinta dell’Ambasciata Italiana a Santiago e furono accolti da due coraggiosi trentenni, funzionari dell’Ambasciata. Successivamente gli stessi organizzarono dei viaggi in Italia e la maggioranza dei rifugiati politici furono accolti calorosamente nel nostro Paese dove trovarono alloggio e lavoro.

Proiettato come film di chiusura del Torino Film Festival e distribuito da Academy Two, “Santiago, Italia” è già diventato un cult per quel “Io non sono imparziale” di Nanni Morettti. affermazione espressa al cospetto di uno dei responsabili del golpe e detenuto nel carcere di Punta Peuco. Un documentario attualissimo, che conferma l’originalità e la capacità del regista di affrontare, con uno stile assolutamente personale, un tema attuale dal forte impatto politico e sociale.