SIGNORE E SIGNORI, BUONANOTTE di Ettore Scola – 1976

31 Dicembre 2016 | Di Ignazio Senatore
SIGNORE E SIGNORI, BUONANOTTE di Ettore Scola – 1976
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Paolo Fiume (Marcello Mastroianni) è il conduttore di un fantomatico TG3 e, coadiuvato da un’affascinante valletta (Monica Guerritore), dopo aver commentato le notizie del giorno, lancia i diversi servizi. Nel primo, Gianni Agnelli, sequestrato dai rapitori, si rivolge agli operai della FIAT a cui impone di trattenere dalla busta paga una quota pro-capite per pagare il suo riscatto; nel secondo un agente segreto (Vittorio Gassman) spara ad un uomo ma è freddato da una finta insegnante di inglese, anch’essa agente segreto. Nel telefilm “La bomba” che segue la sveglia, lasciata per caso da una vecchietta in un commissariato, è scambiata per un presunto ordigno. I servizi segreti deviati per evitare di  far fare una brutta figura ai poliziotti decidono di collocare una vera bomba nel commissariato che causerà la morte del commissario e di alcuni civili.

Dopo la messa in onda di un servizio (“Trittico napoletano”) sull’infanzia negata ai bambini napoletani che mostra poi un vescovo che esalta al fecondità, l’intervistatrice (Gabriella Farinon) chiede come poter risolvere il problema demografico dei bambini poveri napoletani ed il sociologo (Paolo Villaggio) in studio, citando Jonathan Swift, le suggerisce che l’unica soluzione possibile é quella di mangiarli. L’episodio si chiude con Fiume che intervista quattro rozzi ed impresentabili politici napoletani per chiedere loro le ragioni del degrado della città partenopea ma assiste, impotente, alle loro farneticanti spiegazioni. In un altro episodio un generale (Ugo Tognazzi) si suicida perché le sue medaglie sono cadute nel water e ne “L’ispettore Tuttunpezzo” un ispettore di polizia (Vittorio Gassman) va per arrestare un imprenditore (Adolfo Celi) ma sedotto dalla moglie (Senta Berger) di quest’ultimo, si ritrova a fare il loro cameriere. Nella successiva rubrica “Il personaggio del giorno”, un pensionato (Ugo Tognazzi) svela all’intervistatore come fa a vivere con la misera pensione e, nella quindicesima puntata del “Disgraziometro”, il conduttore Paolo Villaggio) presenta le storie di tre poveri diavoli.  La vicenda si chide con gli ultimo due episodi; nello sceneggiato “Il Santo Soglio”, due cardinali cinquecenteschi (Nino Manfredi e Mario Scaccia) lottano per diventare papa e nell’inaugurazione dell’anno “pregiudiziario” il Presidente Leone e dei magistrati vecchi e decrepiti ballano la tarantella.

Pellicola corale, diretta a più mani da alcuni dei maestri della commedia all’italiana, volutamente cialtrona ed irriverente che inanella una serie di episodi slegati tra loro, tenuti insieme dalla figura di Paolo Fiume, annunciatore ante-litteram che in luogo delle neutralità che la sua professione gli impone, non può far a meno di provare disappunto ed indignazione per le aberranti notizie che deve leggere in onda in diretta. Alcuni episodi sono troppo caricati e scadono nel bozzettismo ma le notizie che commenta Paolo Fiume in diretta sono uno spasso e reggono all’usura del tempo

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