Terapia Roosevelt. La giusta terapia per la tua timidezza di Vittorio Muscia – 2007 – Durata 100’

24 Dicembre 2021 | Di Ignazio Senatore
Terapia Roosevelt. La giusta terapia per la tua timidezza  di Vittorio Muscia –  2007 – Durata 100’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Sandro (Giampiero Ingrassia), promettente giornalista televisivo, divorato da una patologica timidezza che gli impedisce di apparire in diretta, di fare interviste e di condurre dibattiti, è convocato dal direttore che gli chiede di intervistare un importante uomo politico. Sandro va in tilt e consulta il dottor O’Condor (Antonio Salines), un eccentrico psicoterapeuta che lo rassicura e gli garantisce che, nel giro di qualche seduta, metterà alle spalle il problema. Grazie al sostegno di Susanna (Barbara Tabita), una collega ed ai suggerimenti di O‘Condor, Sandro riesce a portare brillantemente a termine l’intervista, al punto che il direttore lo premia, affidandogli un nuovo programma da condurre. Nel lieto fine Sandro riuscirà ad aprire il proprio cuore a Susanna.

Favola sbilenca che non raggiunge la sufficienza e che mette al centro della vicenda la patologica timidezza del protagonista che si rivolge, sin dalle prime battute, al pittoresco dottor O’ Condor che lo riceve in uno studio immerso in un bianco accecante e gli chiede di parlargli del suo problema. Ben presto lo psicoterapeuta gli illustra il metodo al quale si ispira per fargli superare la sua cronica timidezza e che consiste nell’ immaginare l’interlocutore seduto su un water. Sul finale, schiavo ancora di tentennamenti e di incertezze, Sandro dovrà superare un’ultima prova (“la spallata”) a cui il tenace e battagliero O’Condor lo sottoporrà; dovrà parlare ad un pubblico seduto di fronte a lui su un water, con tanto di sciacquone. Sarà allora che Sandro prenderà il coraggio a due mani e rievocherà un ricordo infantile seppellito nella memoria; quando era bambino non aveva difeso il fratello più grande, aggredito da dei bulli ma era ritornato in casa impaurito e si era chiuso in bagno, senza dire niente alla madre.

Per un approfondimento sui rapporti tra cinema e psiche si rimanda la volume di Ignazio Senatore “Cinema (italiano) e psichiatria), Zephyro Edizioni.

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