Cal Jamison (Martin Sheen) consulente psichiatrico a servizio della polizia, scosso per la perdita recente della moglie, fulminata da un elettrodomestico, si trasferisce col figlio Chris (Nicholas Cross) di sette anni a New York. Una misteriosa setta religiosa di origine afro/spagnola, legata alla Santeria, per compiere i loro riti tribali, terrorizza la città facendo strage di bambini. Grazie ad una cameriera che compie dei riti voodoo, il piccolo Chris cade nelle mani dei fanatici religiosi ed è sul punto di essere sacrificato nel corso di una cerimonia sacra. Cal riesce a salvarlo in tempo. Non tutte le ciambelle escono con il buco e questo film diretto da John Schlesinger, regista de Il maratoneta e de Il giorno della locusta ne è la prova. Inbilico tra ricerca antropologica e film d’azione, la pellicola sembra virare nel sentimentale con la love story tra Cal e Jessica Halliday (Helen Shaver) la giovane padrona di casa ma, nella seconda parte, affonda nell’horror e nello splatter e ci regala un campionario di galline sgozzate, di ragni che escono dal viso tumefatto e ricco di escrescenze di Jessica e di altre diavolerie del genere. Non mancano le scene di grande effetto visivo; su tutte una spettacolare danza dal sapore tribale e quella di un poliziotto colto da una crisi psicotica che inizia ad uccidere all’impazzata. Dal libro The religion di Nicholas Conde.
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