The big Kahuna di John Swanbeck – USA – 1999 – Durata 90’

24 Dicembre 2020 | Di Ignazio Senatore

Larry Mann (Kevin Spacey) e Phil Cooper (Danny DeVito) agenti di commercio impiegati nel settore dei lubrificanti industriali hanno organizzato una convention, nella suite al sedicesimo piano di un piccolo alberghetto del Kansas. Lo scopo è quello di riuscire ad accalappiare vari clienti tra cui Dick Fuler, “the big kahuna”, un pezzo grosso a cui proporre una robusta fornitura. Con loro due c’è anche Bob Walzer (Peter Facinelli) un giovane venditore alle prime armi, appena uscito dall’università che è lì per fare un po’ d’esperienza. La convention volge al termine ma di Dick Fuler nemmeno l’ombra. Larry e Phil sono delusi ed abbattuti ma Bob, candidamente, confessa loro di aver parlato con Fuler tutta la serata di cani e di Dio e che più tardi lo incontrerà ad una festa privata. Larry va su tutte le furie ma poi, grazie alla mediazione di Phil, convince Bobby a dargli i loro biglietti da visita. Boby accetta e quando a notte fonda risale nella loro stanza confessa di aver chiacchierato nuovamente con Fuler e di non aver ritenuto opportuno far scivolare il discorso sugli argomenti lavorativi. Larry gli salta addosso e poi, furioso, se ne va via, Phil, invece, senza perdere le staffe e gli tiene una bella lezioncina sulla vita. Il finale è lasciato volutamente aperto.

John Swanbeck confeziona un piccolo capolavoro tratto dalla pièce Hospitality Suite di Roger Rueff. Il film, girato tutto nella piccola suite dell’albergo, più che una riflessione sul mondo degli operatori di commercio, sulle tecniche di vendita e sulla frenetica caccia al cliente che possa risollevare le sorti di aziende con l’acqua alla gola, è una toccante riflessione sull’amicizia, sugli affetti e sul senso della vita.  Il regista lascia che, nell’attesa che inizi la convention, mentre sgranocchiano qualcosa i tre protagonisti, con affetto ed ironia, si confidino le proprie debolezze,  accennano, vagamente, ai loro sogni ancora chiusi nel cassetto e si lasciano andare a delle fugaci divagazioni sulla loro vita privata. Per tutto il film Larry tiene banco; Bob l’ascolta rapito ed interessato, Phil sonnecchia, divertito ed ogni tanto ribatte qualcosa al vecchio amico e regala al giovane collega qualche perla di saggezza. Con piccoli tocchi il regista ci descrive i tre protagonisti; Larry ha dato da tempo l’addio ai sogni e guarda in maniera concreta e pragmatica al proprio futuro lavorativo; Phil ha esperienza da vendere ma ha imparato, nel tempo, ad anteporre l’amicizia al lavoro; Bob, il classico neofita che assorbe come una spugna i consigli di Larry e di Phil, colleghi più navigati di lui ma poi quando dovrebbe metterli in pratica, segue il proprio istinto e si muove facendo di testa sua. Il termine “The big Kahuna” è un chiaro riferimento alla preda inseguita dal pescatore ne “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway. Il brano rap che scorre sui titoli di coda cantato da Christopher Young divenne un successo e fu tradotto anche in italiano con il titolo Accetta il consiglio.

 

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