Tutto in quella notte di Franco Bertini – Italia – 2004

19 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore

La notte è da sempre il territorio del sogno e dell’inconscio, luogo mentale dove tutto è possibile che accada. Non c’è genere di film che ad essa non si è ispirata. Negli anni d’oro del noir americano, le strade buie e poco illuminate erano lo scenario ideale per poter mostrare i tagli di luce taglienti e far risaltare il “visual style” derivato dagli espressionisti tedeschi. La notte, scenario per eccellenza dei  fantasmi che si agitano nei thriller e negli horror, è stata rivisitata spesso anche dal genere ironico-surreale. “Tutto in una notte” di John Landis e “Fuori orario” di Martin Scorsese ne sono (forse) i più fulgidi esempi. Ed è proprio dalla falsariga di questi due maestri del cinema americano che prende le mosse il film “Tutto in quella notte” di Franco Bertini. 

Marco (Luciano Scarpa) si sta concedendo una vacanza in America con la moglie Lucia. Giorgio (Flavio Insinna) ha rimorchiato Gloria (Eleonora Russo) e gli chiede le chiavi di casa. Marco tentenna, poi cede. Enzo (Rolando Ravello) è nei pasticci; è in bolletta e deve restituire i soldi ad un tipaccio che lo vuole morto. Le strade degli ardenti amanti e di quella del povero sfigato finiranno, inevitabilmente, per incrociarsi. Il finale ha un epilogo tragico ma, come in ogni commedia che si rispetti, volgerà (in fondo) verso un lieto fine. In questo film a basso costo, Bertini si affida ad attori poco noti al grande pubblico e confeziona, nel complesso, un prodotto godibile. Mancano però i colpi di scena ed il ritmo del film appare troppo lento e privo di quella freschezza e di quella leggerezza che caratterizzano le “vere” commedie di successo. 

La macchina da presa si vede ed il regista indugia per troppo tempo nei primi piani dei protagonisti. Frammenti d’autore quando ci regala uno “split screen” (lo schermo suddiviso, per qualche secondo, in tre e poi in quattro parti).  “Il film non si pensa ma si percepisce” diceva Maurice Merlau- Ponty.  La sensazione che ne deriva dopo la visione di questo film è quella di un regista che deve ancora farsi le ossa, ancora un po’ confuso, ma dotato di buona volontà. Franco Bertini, alla prossima.

L’Articolo- Redazione napoletana del “L’Unità” – 24-10-2004

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi