Two sisters (Janghiwa hongryeon) di Kin Jee Woon – Corea del Sud- 2004 – Durata 115’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Dopo un periodo trascorso in una clinica per malattie mentali, due sorelle, Su-mi Bae (Li  Su Jeong) e Su-yeon Bae (Mun Geun Yeong) tornano nella casa paterna dove vivevano felici prima della tragica morte della madre. Il padre, Moo Hyeon Bae (Kim Kap Su) si è risposato con la giovane  Eun Joo (Yum Jung Ah) che, ben presto si mostra ostile nei confronti delle due sorelle. Per fare crollare psicologicamente Su-yeon, la più fragile delle due, le donna la graffia, la percuote e la terrorizza, rinchiudendola per ore in un armadio. Su-mi Bae prova a spingere il padre a prendere le loro difese, ma lui è sempre più  convinto che le accuse che rivolge a Eun Joo siano solo il frutto della sua mente malata. Ma la casa sembra sempre popolata da qualche presenza estranea. Un finale dai contorni cupi ed  angoscianti chiude la vicenda.

Horror elegante e raffinato tutto giocato su due  sconcertanti verità; nulla fa più paura del buio e che l’oscurità è più destabilizzante del silenzio. Con dei dialoghi ridotti all’osso, Kin JeeWoon infonde alla pellicola un alone di inquietudine e mistero. Per il resto pesca nel genere; sinistri rumori che sembrano provenire dall’aldilà, incubi notturni, immagini che sembrano provenire dal passato, fantasmi che riprendono vita, ricordi che non si riescono a cancellare, un armadio da cui sbuca la madre impiccata delle due ragazze. Ma (forse) quello che colpisce di più sono gli occhi delle due sorelle che trasmettono allo spettatore solo un’infinita tristezza. Ispirato alla fiaba coreana Janghwa heungryeonijeon.