Valeria dentro e fuori di Brunello Rondi – Italia – 1972 – Durata 88’

9 Gennaio 2022 | Di Ignazio Senatore
Valeria dentro e fuori di Brunello Rondi – Italia – 1972 – Durata 88’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Valeria (Barbara Bouchet), sposata con David (Pier Paolo Capponi), un musicista chiuso ed introverso, si macera dentro perché non può avere figli. Sempre più sola ed infelice, traduce la propria disperazione con dei comportamenti erotomanici malsani che non le regalano né gioia, né piacere. Il marito la ricovera in una clinica per malattie mentali dove lei impazzisce definitivamente.

A dispetto della trama, che potrebbe rimandare ad un filmetto erotico di basso spessore, il regista dirige un dramma con velleità psicoanalitiche ed ambienta la seconda parte della vicenda nella clinica privata che sembra all’avanguardia al punto che nelle stanze compare in un video il primario che, dopo aver augurato a tutti i pazienti una buona giornata, li invita ad essere sereni ed a rilassarsi. Un attimo dopo, però per contrasto, il regista mostra Valeria legata a letto con delle fascette di contenzione. In una scena simbolo, una paziente, convinta che il diavolo le salti sulla schiena per possederla, inizia ad urlare ed a dimenarsi. Gli infermieri, per sedarla, le praticano un’iniezione e la trascinano a forza fuori dalla mensa. Di fronte ad un intervento così energico, i ricoverati, in segno di protesta, iniziano a batter le forchette ed i cucchiai sui tavoli, gridando in coro: “Vergogna!Vergogna!” Suor Bianca riporterà immediatamente la calma, annunciando loro che sta arrivando il babà. Rondi sembra voler sottolineare che la follia è più nell’istituzione e che, i patologici comportamenti dei ricoverati, sono solo il frutto delle violenze subite. Il finale, cupo e disperato, non lascia spazio ad alcuna senza speranza; David trova conforto in una nuova compagna e Valeria, dopo aver tentato la fuga, sarà riportata a forza in clinica dagli infermieri. Per sopravvivere in quel luogo anti-terapeutico e malsano non le resta che rifugiarsi in un mondo di fantasia dove immagina di essere una madre felice.

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni

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