Strana ed eclettica carriera quella del capitolino Alessandro Capone. Sceneggiatore del sensualissimo La Bonne di Samperi, regista dello struggente L‘amore nascosto e del banalissimo E io non pago, dirige questo improbabile film post-apocalittico, ambientato nel 2047, che ruota intorno alla “mission impossible” affidata a Ryan, un componente di un gruppo ribelle, che si batte per sovvertire il potere centrale, guidato dal sanguinario colonnello Asimov (Rutger Hauer) e dal maggiore Anderson (Daryl Hannah).
Non basta, ahinoi, riproporre insieme Rutger Hauer, Daryl Hannah trentatre anni dopo l’inimitabile Blade runner, per rende affascinante una pellicola la cui trama è balbettante, i dialoghi più leggeri di una piuma e l’intreccio narrativo assolutamente privo di appeal. Nella speranza di rendere più inquietante la vicenda, Capone prova, invano, a sporcare la regia con delle ambientazioni dark, ma l’effetto finale non è paragonabile né a quello di un vecchio B-movie, né a quello di un videogioco per adolescenti foruncolosi. Nel cast Stephen Baldwin, Danny Glover e Michael Madsen.
Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 195 – Settembre – Ottobre 2015
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