Colpo di luna di Alberto Simone – Italia -1995- Durata 86’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Lorenzo (Tchéky Karyo) è un quarantenne milanese, ricercatore d’astrofisica. Ereditata una villa in Sicilia (sua terra natìa), si reca sull’isola ed affida i lavori di restauro dell’immobile a Salvatore (Nino Manfredi) un carpentiere che ha come aiutanti dei pazienti psicotici, ospiti di una comunità del luogo. Superate le iniziali diffidenze, Lorenzo si avvicina sempre più a loro, al punto che si propone di “aiutare” una giovane psicotica, (Luisa) cha coltiva l’hobby del pianoforte. Quando Lorenzo scopre che Luisa mette in atto dei comportamenti erotomanici, spaventato si rivolge a Tito Parisi, (lo psichiatra della comunità) che lo rassicura. E mentre scorre regolarmente la vita nella Comunità Terapeutica, Agostino il figlio psicotico di Salvatore, (nato mentre lui era emigrato e rimasto orfano della madre, morta di parto) sale su un tetto. L’uomo cerca di prestargli soccorso ma precipita al suolo, riportando alcune fratture. Questo episodio risveglia in Lorenzo le sue antiche resistenze verso i “matti” e nel corso di un duro faccia a faccia con Tito, lo accusa di vivere nel mondo delle utopie e di non voler arrendersi all’idea che gli ospiti della sua Comunità sono “matti irrecuperabili” e “gente senza controllo”.

Il “classico” lieto fine ci regala lo spettacolo teatrale e musicale messo in piedi dai pazienti della comunità ed un esecuzione di Luisa al pianoforte.

Film onesto che non ha nessuna pretesa di essere un capolavoro e che mostra come si svolge la vita di una Comunità di giovani psicotici, le difficoltà quotidiane che s’incontrano nella gestione di certi tipi di pazienti, le illusioni e le disillusioni ad esse collegate. Fatta eccezione per la scelta della colonna sonora (insopportabile, mielosa e di maniera) il film si regge sulle discrete interpretazioni degli attori. A dirigere Tchéky Karyo (l’istruttore di “Nikita”) però non c’è Luc Besson.