Dillo con parole me di Daniele Luchetti – Italia – 2003

22 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore

L’irrequieta quindicenne Martina (Martina Merlino), che ama farsi chiamare Megghy, vuol perdere a tutti i costi la propria verginità e, dopo aver deciso di non seguire in vacanza i compagni scout, con un trucco, convince Stefania (Stefania Montorsi), la zia trentenne, a partire con lei per Ios, l’isola dell’amore.

Stefania, che non si è rassegnata ancora all’idea che la sua storia con Andrea (Giampaolo Morelli) sia terminata, come un fiume in piena, racconta a Megghy tutti i particolari del suo fallimentare rapporto.

Megghy, dal canto suo, freme nel dover incontrare l’uomo che, finalmente, la “trapanerà” e le farà provare l’ebbrezza dell’amore, s’imbatte in Andrea, (che lei crede si chiami Enea), giunto anche lui, per colpa del destino, sull’isola ed ignara che sia l’ex della zia, inevitabilmente, finisce per innamorarsi di lui.

Grazie ai commenti della zia ed ai suoi consigli su come sedurlo, Megghy riuscirà a conquistare la simpatia di Andrea; Stefania, contemporaneamente, inizierà a riflettere sui propri sbagli e scoprirà di essere ancora innamorata di Andrea.

Dopo una serie di colpi di scena l’identità di Andrea verrà a galla e, svelato l’equivoco, sul finale, Stefania ed Andrea ritorneranno insieme e Megghy s’innamorerà (forse) di Pippo, un simpatico adolescente che aveva provato, senza successo a fare il filo a Stefania.

Commedia generazionale, tutta declinata al femminile, che strizza l’occhio alla più classica delle commedie degli equivoci e punta tutto al fatidico momento in cui Megghy e Stefania scopriranno che il fantomatico Enea altri non è che Andrea. Con leggerezza il regista (che s’affida in sede di co-sceneggiatrice a Stefania Montorsi e ad Ivan Cotroneo) e mostra i battibecchi tra Stefania ed Andrea e successivamente i coloriti confronti tra l’isterica, frustrata e logorroica zia e l’indecisa, petulante ed insopportabile nipote.

Qualche siparietto strappa il sorriso e l’incantevole isola di Ios fa da splendida cornice alla vicenda. Tra i brani Ta Ra Ta Tà cantata da Mina, Ufo-robot da Actarus e YMCA dai Village People.

Per l’intervista completa a Daniele Luchetti, l’antologia della critica e della critica online del film si rimanda al volume di Ignazio Senatore: “Daniele Luchetti racconta il suo cinema” – 2014 -Falsopiano Editore.

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