Ignazio Senatore intervista Matteo Garrone

22 Luglio 2018 | Di Ignazio Senatore
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Produrrò il film della mia ex compagna Nunzia De Stefano, che verrà girato nei prossimi mesi a Napoli. E’ il classico film di formazione, narrato al femminile, che narra la vicenda di una ragazzina che, dopo il terremoto dell’80, ha vissuto per dieci anni in un container e poi ha lavorato in un circo. E’ una storia autobiografica molto fresca, priva di retorica.

Chi parla è Matteo Garrone regista de “L’imbalsamatore”, “Gomorra”, “Il racconto dei racconti” e del pruripremiato “Dogman”, presentato l’altra sera nella XVI° Edizione dell’Ischia Global Film & Music Festival, ideata da Pascal Vicedomini.

Dogman, prosegue il regista romano, é nato per caso, come una tappa d’avvicinamento a “Pinocchio”, il mio prossimo film. Dogman l’ho scritto dodici anni fa ed è rimasto per tanto tempo dentro di me, perché c’erano della cose che volevo raccontare, ma mi allontanava il fatto di cronaca al quale è ispirato. Non volevo fare un film di vendetta, ma raccontare di un uomo non violento, che vuole avere dei buoni rapporti con tutti, ma che poi vuole ottenere giustizia come riconoscimento della sua identità Lui non premedita la vendetta, ma reagisce per legittima difesa e perde poi, di fatto, la sua innocenza. Sono ormai padre da dieci anni e l’averlo girato oggi, e non quando lo avevo scritto, mi ha aiutato nel forgiare i personaggi di Marcello e della figlia. La storia era universale e avevo pensato di girarlo dapprima nel Nuovo Messico, poi ho pensato al Villaggio Coppola, perchè è un luogo di frontiera, quasi metafisico. Ho scelto Marcello Fonte perché mi ricorda Buster Keaton, recita con gli occhi, è un attore di pancia che è riuscito a scladare il film e a dare un tocco di sensibilità e umanità al suo personaggio. Il suo antagonista, invece, è un attore molto cerebrale, con una formazione diversa ed ho dovuto accordarli, come si fa con due strumenti musicali. Marcello, poi, non solo si è calato perfettamente nella parte, ma alcune intuizioni del film sono sue.

Il regista romano ha già annunciato le prossime riprese di “Pinocchio”:

“Sarà sun film “dark”, anche se è rivolto ai bambini ed ha più il taglio di una commedia. I miei film sono sempre meno dark di quello che penso. Vorrei far ridere gli spettatori di più ma, se si maneggia un dramma, la commedia rischia di mangiarselo.”

Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno 22-7-2018

 

 

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