Il diabolico dottor Satana (Grotos en la noche) di Jesus Franco – Spagna – 1961 – Durata 95’ – B/N

22 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Il diabolico dottor Satana (Grotos en la noche)  di Jesus Franco – Spagna – 1961 – Durata 95’ – B/N
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Dopo l’incendio del laboratorio, che ha deturpato il viso della figlia Melissa (Diana Loris), il dottor Orlof (Howard Vernon) è ossessionato dall’idea di restituirle la bellezza perduta.

Frequenta “Il Gatto nero”, un locale dove si esibiscono delle giovani  ballerine e, individuate quelle che hanno una pelle liscia e levigata, le fa rapire da Morpho (Ricardo Valle), il fido servitore, che, dopo averle uccise, le conduce nel castello del dottore.

L’ennesima operazione di trapianto cutaneo non ha l’esito sperato e, allora, il dottore decide di innestare sul viso della figlia la pelle di donne ancora in vita. Orlof è incantato dalla bellezza di Wanda, ballerina dell’opera, fresca sposa di Edgar Tanner (Conrado San Martin), l’ispettore di polizia che ha il compito di indagare sulle misteriose morti delle ragazze scomparse.

Olof la rapisce e si accinge ad operarla, ma Morpho si ribella, uccide il dottore e libera Wanda, ma è freddato da Tanner, appena giunto al castello.

Ennesimo remake del capolavoro di Occhi senza volto di Georges Franju (1959) ma meno disperato, struggente e commovente dell’originale. Franco ripropone le classiche atmosfere gotiche e immerge nella nebbia il cupo e funereo castello di Orlof.

Rispetto alla pellicola di Franju, il regista inserisce alcune varianti; annulla la figura di Louise, introducendo quella di Tanner e, soprattutto, da vita a quella più inquietante di Morpho, un uomo con una mostruosa cicatrice al volto, già impiccato per parricidio, e che Orlof aveva resuscitato con un operazione al cervello e reso ritardato e (quasi) cieco per poterlo asservire alle proprie dipendenze.

Il film si dipana secondo una trama prevedibile e, prima del tragico epilogo, si assiste alle infruttuose operazioni del dottor Orlof che cerca, invano e disperatamente di ricostruire il volto della figlia. Ad amplificare le atmosfere inquietanti della pellicola le stradine poco illuminate ed un bianco e nero spettrale.

Sullo sfondo uno scrittore fallito, ricoverato in precedenza in manicomio che, per ottenere fama e gloria, si accusa dei delitti commessi da Morpho.

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