Il diavolo probabilmente (Le diable probablement) di Robert Bresson – Francia – 1977 – Durata 100’ – V.M 14

22 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Il diavolo probabilmente (Le diable probablement) di Robert Bresson – Francia – 1977 – Durata 100’ – V.M 14
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Charles (Antoine Monnier) figlio di un ricco imprenditore è un adolescente chiuso, introverso e tormentato dal mal di vivere. Con il suo amico giornalista Michel (Henri de Maublanc) e la sua ragazza Alberte (Tina Irissari) s’interroga sui guasti del mondo, sul declino della politica, della religione, sull’insensatezza dell’esistenza, sull’indifferenza ed il materialismo che attanaglia l’umanità e sull’inarrestabile inquinamento della Terra.  Fragile e sensibile, incapace di essere né attore, né spettatore del mondo, prova a frequentare un gruppo di studenti di sinistra, un prete e qualche barbone ma, sempre più spento e deluso, per poter simulare il proprio suicidio, paga Valentin, un amico tossicomane perché lo uccida nel cimitero di Père Lachaise. Con uno stile didascalico e poco ritmato, Bresson ambienta a Parigi una delle sue pellicole più disperate e pessimiste e lascia che l’inquinamento della Terra, le radiazioni atomiche, lo sterminio degli uccelli e degli orsi polari facciano da cornice al disfacimento emotivo del tenero ma infelice protagonista. Incrostazioni intellettualistiche a parte, il film parte da un lunghissimo flashback che si dipana dalla notizia della morte di Charles e narra gli ultimi giorni del protagonista, adolescente tormentato e nichilista che, su pressione dei suoi amici, si rivolge ad uno psichiatra, il dottor Mime (Regis Hanrion).

Nel corso del colloquio di fronte alle sue domande, giudicanti e severe, Charles risponde, quasi sempre, in maniera distratta e svogliata. Lo psichiatra, freddo e distante, lo ascolta attentamente, non si scompone ed in maniera gelida, replica: “Ed è proprio che per questo motivo che gli antichi romani chiedevano aiuto ad uno schiavo o ad un amico.” Grazie a questa sua risposta Charles trova la soluzione che cercava, assolda un sicario. Con il suo stile asciutto e controllato, il regista concede poco allo spettatore e, sin dalle prime battute s’intuisce che il giovane protagonista non riuscirà a ritrovare la voglia di vivere.  Il titolo del film fa riferimento ad uno scambio tra Charles, i suoi amici ed uno sconosciuto che in autobus dice: “Ci sono delle forze oscure di cui è impossibile conoscere le leggi. La verità è che qualcosa ci spinge  contro quello che siamo. Ma chi è allora che si diverte a farci perdere che ci manovra sotto, sotto; il diavolo probabilmente.”

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