Il disco volante di Tinto Brass – Italia – 1964 – Durata 83′

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

0

Pellicola assolutamente insolita nel panorama italiano di allora, narra di un piccolo paesino del Veneto la cui vita è sconvolta dall’atterraggio di un disco volante. Il brigadiere Vincenzo Berruti (Alberto Sordi) inizia ad interrogare chi hanno avvistato l’oggetto misterioso ma scopre che le loro dichiarazioni sono sempre più vaghe ed inattendibili; una bambina è un’inguaribile bugiarda e la signora Meneghello è una svitata alla disperata ricerca di un anima gemella. E proprio quando Berruti si convince che la storia del disco volante è tutta una montatura gli alieni gli affidano un messaggio da diffondere alla popolazione. Non appena afferma che gli extraterrestri sono veramente atterrati in paese, Berruti è ricoverato in manicomio insieme a tutti quelli che la pensano come lui.

La pellicola, grottesca e graffiante, a mezza strada tra realtà e fantasia,  ricalca gli stilemi della commedia brillante e si avvale di una straordinaria prova di Alberto Sordi che interpreta quattro diversi ruoli maschili. Il film, liberamente ispirato al racconto “Un marziano a Roma “ di Ennio Flaiano, è un attacco contro il perbenismo, l’omologazione, il conformismo sociale e sottolinea come il potere emargini e rinchiuda in manicomio tutti coloro che non si piegano alle regole sociali e non si allineano al comune modo di pensare.

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni