Il fischio al naso di Ugo Tognazzi – Italia – 1966

8 Novembre 2023 | Di Ignazio Senatore

Giuseppe Inferma (Ugo Tognazzi) industriale della carta, fedele al motto “produrre, consumare e gettare via”, è un vulcano di idee e ha in mente di lanciare sul mercato lenzuola, reggiseni e mutandine di carta usa e getta.

Vittima di un fastidioso fischio al naso, dapprima, lo ignora, poi decide di ricoverarsi alla Salus Bank, una clinica super lussuosa, dotata di ogni comfort, dove é accolto dalla sensuale dottoressa  Immer Meher (Tina Louise).

Giuseppe è sano come un pesce e il fischio scompare, ma i dottori lo costringono ugualmente a un’interminabile e sfibrante degenza. Intanto Gerolamo (Gildo Tognazzi) l’anziano papà di Giuseppe, trama alle spalle del figlio per sfilargli l’azienda; la figlia Gloria (Alicia Brandet) va a trovarlo solo per spillargli dei quattrini e la moglie Anita (Olga Villi), ha una tresca con Roberto (Alessandro Quasimodo), un giovane squattrinato.

Giuseppe resta intrappolato nella clinica ed é convinto, con delle scuse puerili, dal dottor Claretta (Gigi Ballista), a spostarsi ad un piano superiore che corrisponde, secondo il parere dei sanitari ad un aggravamento del suo male.

Fortuna che a dargli un po’ di conforto c’è Giovanna (Franca Bettoja), la sua amante, che, invano, cerca di avere delle informazioni per capire il male che lo affligge. Dopo aver tentato, invano, di fuggire dalla clinica, Giuseppe finirà al settimo e ultimo piano della clinica. La famiglia, per riscuotere un premio di mezzo miliardo, lo fa ibernare, dandolo in pasto alla scienza.

Dopo “Il Mantenuto”, Tognazzi torna dietro la macchina da presa e traspone il racconto “Sette piani” di Dino Buzzati. La vicenda, immersa in un’atmosfera di stampo kafkiano, è un ironico atto d’accusa contro la società consumistica, la mercificazione della scienza e la Chiesa, fiancheggiatrice di certe basse speculazioni economiche.

Senza pretese sociologiche Tognazzi  con garbo, accenna anche alla crisi della famiglia borghese e all’incomunicabilità tra genitori e figli. A ben vedere, il film è più d’atmosfera che di denuncia civile e, non a caso, le eleganti e futuristiche ambientazioni donano un originale tocco fantascientifico e irreale alla vicenda.

Da brivido i glaciali dottori che compongono lo staff medico. Breve cameo di Marco Ferreri nella parte del dottor Salamoia. Nei panni di Gerolamo, Gildo, il papà di Tognazzi. Apparizioni anche degli storici sceneggiatori di Tognazzi; Giulio Scarnicci, Renzo Tarabusi e Leo Benvenuti. Le Pecore nere cantano “La conta”. Grolla d’oro a Tognazzi per la sua magnifica interpretazione.

Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che lo hanno conosciuto.

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