Il tuo dolce corpo da uccidere di Alfonso Brescia – Italia – 1971 – Durata 93’

20 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Il tuo dolce corpo da uccidere  di Alfonso Brescia – Italia – 1971 – Durata 93’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Per dar lustro alla propria posizione sociale, Diana (Francoise Prevost) ricca ereditiera, ha sposato  il nobile Clive Ardington Giorgio Ardisson) un uomo distinto ma senza il becco di un quattrino. Diana lo umilia, lo critica e gli rinfaccia continuamente di essere un poco di buono, dedito solo alla cura dei suoi adorati pesciolini tropicali. Clive assorbe tutto e si mostra nei confronti della moglie ossequioso ed obbediente ma quando scopre che lo tradisce con il dottor Fred Adler (Eduardo Fajardo) un ex ufficiale nazista, essendo giunto in possesso di un documento compromettente, in cambio del silenzio, chiede al rivale di uccidere Diana. Messo alle strette Adler accetta e come concordato, dopo aver eliminato la donna, la taglia a pezzi e la sistema in un paio di valige. Il piano prevede che lo steso Clive parta per Tangeri per gettare il corpo della moglie in alcune vasche piene di acido corrosivo poste nella fabbrica di proprietà della moglie. Tutto fila liscio; peccato che all’aeroporto le valigie sono consegnate, per errore, ad Ellen (Orchidea De Santis) una giovane modella. Clive riesce a recuperarle e quando tutto sembra tornato sotto il suo controllo, scopre che Adler, in combutta con Diana, aveva allestito il finto omicidio. Impazzito, finisce in manicomio.

Giallo dotato di buon ritmo che fa sorridere per il cervellotico piano ideato da Clive per sbarazzarsi del corpo della moglie. Il film si apre con un sogno/incubo di Clive che dopo aver inseguito sua moglie, con la propria auto la schiaccia contro un muro. Nel corso del film il regista continua a mostrarci le fantasie sadiche del protagonista che immagina di lanciare sua moglie nel vuoto e successivamente di legarla sulla sedia e di farle mangiare il cibo preferito dei suoi amati pesciolini. Per questi continui incubi Diana gli consiglia di consultare uno psichiatra ma Clive taglia corto ed al dottor Adler confessa: “Provo orrore nei confronti dei rabdomanti dell’inconscio umano. Vedi Fred, steso su uno di quei lettini, potrei dire cose di cui sono a conoscenza e che farei meglio a tacere.”  

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