La morte ha fatto l’uovo di Giulio Questi – 1968

20 Giugno 2015 | Di Ignazio Senatore
La morte ha fatto l’uovo di Giulio Questi – 1968
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Marco (Jean-Louis Trintignant) un tipo solitario e incupito, è affetto da un piccolo vizietto: ha riservato per sé, in un lussuoso albergo, una stanza dove simula di squartare e seviziare giovani prostitute. Esperto di pittura, ha messo da parte i suoi sogni artistici e ha sposato Anna (Gina Lollobrigida), ricca proprietaria di un moderno allevamento di polli. Marco sogna di mollare tutto e di scappare via con Gabri (Ewa Aulin), la sua giovane amante; ma la perfida biondina insieme al suo complice, un giovane pubblicitario, uccide Anna e poi cerca di far ricadere la colpa su Marco. Ma il fato riserverà loro una spiacevole sorpresa.

Film insolito, che sembra voler sfidare ripetutamente lo spettatore con i continui scarti temporali e con una vicenda che si fa fatica a prendere sul serio. Costantemente in bilico tra il grottesco e il surreale (il titolo né è una chiara dimostrazione) il film scivola spesso nel criptico e nel banale e si chiude in maniera affrettata. Ciononostante, grazie anche allo sguardo perennemente disperso di Trintignant e a certe sue criptiche affermazioni (“Poter sapere dove sono i sogni”; “Andare, sprofondare…”) la pellicolaassume contorni così sconnessi e sfilacciati da sembrare un piccolo capolavoro.

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