Eunice Parchman (Rita Tushingham), dislessica ed affetta da un lieve ritardo mentale, vive a Londra con l’anziano padre, un uomo svalutante che l’insulta e la critica continuamente. Stanca dei suoi maltrattamenti, Eunice lo uccide e vola negli Stati Uniti dove s’impiega, come cameriera presso la famiglia Coverdale. Eunice è una domestica perfetta e ben presto conquista il papà George (Rose Petty). un dottore ricco ed affermato, la moglie Jackie (Shelley Peterson), Melinda (Jessica Steen) e Bobby (Jonathan Cromie) due adolescenti irrequieti e inquieti. Ma Eunice è analfabeta e piuttosto che svelare loro il proprio handicap. prova ad inventarsi, di volta in volta, qualche scusa infantile. Vittima di allucinazioni, diventa sempre più distratta e aggressiva nei confronti dei Coverdale. S’imbatte in Joan (Jackie Burroughs), un ex prostituta completamente sciroccata, convinta di essere un messaggero di Dio che uccide i Coverdale a colpi di fucile perché, secondo lei, non essendo sposati, vivono nel peccato. Eunice assiste alla carneficina senza muovere un dito. poi imbraccia il fucile, fa secco l’amica, e trova impiego presso un’altra famiglia.
Thriller di buona fattura che mostra sin dalle prime battute la protagonista come una bambina fragile e smarrita, più lenta intellettivamente delle altre compagne di classe ed incapace di tollerare il proprio handicap, al punto che a scuola, dopo aver letto erroneamente, cane al posto di pane, derisa dai compagni, per la vergogna si fa la pipì addosso. Nella prima parte regista mostra Eunice come una creatura passiva e servizievole che, mettendo in luce delle inaspettate doti di cameriera, s’integra perfettamente nella famiglia Coverdale. Man mano che la vicenda procede Eunice diviene sempre più nervosa ed irritabile e le sue doti di precisioni e meticolosità finiscono in soffitta. Nel corso del film prova a seguire, con scarso successo, un programma televisivo rivolto agli analfabeti ma poi, sempre più avvilita e delusa, presa al laccio dall’esuberante Joan, si trasforma in una creatura insolente, irascibile e scontrosa. Sullo sfondo il torbido e morboso legame tra Bob e Melinda che scoprono di non essere fratello e sorella. Rawi non scivola nell’horror ma le scene nella quale Eunice è vittima di allucinazioni (il padre morto che compare di notte nella sua stanza, un pollo che sputa fuori sangue rosso vivo) sono di grande impatto emotivo. Dal romanzo A judgement in stone di Ruth Rendell che ispirerà anche Il buio nella mente di Claude Chabrol.
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