La pecora nera di Luciano Salce – 1968- Italia – Durata 110′

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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L’integerrimo onorevole Mario Agosti (Vittorio Gassman) si sta battendo per una battaglia di moralizzazione del paese ed è additato sulle prime pagine dei giornali come un uomo onesto, intransigente e tutto di un pezzo. Ma lui ha un fratello gemello, Filippo, identico a lui come una goccia d’acqua che, all’opposto, è un imbroglione, un dongiovanni ed un truffatore. Mario è sposato con Alma (Lia Gastoni), la figlia di un ricco banchiere, ma la trascura per i suoi impegni politici ed istituzionali. Filippo, esuberante, allegro e sempre su di giri ben presto conquista Alma e contemporaneamente allaccia rapporti con i pescecani della politica e dell’alta finanza. Mario intuisce che sta perdendo l’affetto della moglie, inizia a bere e minaccia i potenti di svelare i loro intrighi. Ministri, cardinali e sottosegretari decidono di spedirlo in una clinica per malattie mentali e di far prendere il suo posto a Filippo. 

Commediola sui vizi italici, senza troppe pretese dove Gassman, da autentico mattatore, compare dalla prima all’ultima scena. Il plot ha un buon inizio e, per distinguere i due fratelli, il regista dona all’onesto, controllato e grigio onorevole un paio di occhiali. La pellicola merita una citazione perché sul finale Mario è trascinato a forza in un’autoambulanza e rinchiuso in una clinica privata. Invano continua a professare ad un infermiere la propria identità ma, dopo essere stato ingabbiato in una camicia di forza, le sue proteste sono piegate da una serie ininterrotta di secchi d’acqua lanciatogli in pieno viso. Stremato, sconfitto ed avvilito, crolla e dichiara di chiamarsi Filippo.

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni.