La signora delle rose di Pierre Pinaud – Francia – 2020 – Durata 105′

11 Dicembre 2022 | Di Ignazio Senatore

Dopo tanti vani tentativi (pare che il primo fosse datato 1906), un giorno (forse) si arriverà davvero a poter odorare un film. Lo meriterebbe senza dubbio questa opera seconda di Pierre Pinaud, ambientata in gran parte tra serre e boccioli. Eve Vernet (Catherine Frot) ha ereditato dal padre la passione per la coltivazione delle rose. La sua azienda, sull’orlo del fallimento, non può però pagare nessun operaio. Vera, la fedele segretaria, contatta un’associazione di servizi sociali che spedisce Fred, Samir e Nadège, tre scapestrati, con problemi con la legge, che non sanno distinguere una rosa da un carciofo. Intanto Lamarzelle, un cinico e arrivista coltivatore di rose, soffia intanto sul collo di Eve per rilevare la sua azienda. Il regista francese sceglie i toni della commedia garbata e ironica che, pur senza guizzi e con un finale prevedibile, si gode fino all’ultimo fotogramma. Magia del cinema, come stregati da una sorta di induzione post-ipnotica, al termine della visione, si è spinti ad andare a caccia del fioraio più vicino e a comprare una pianta di rose.

Recensione pubblicata su Segnocinema- N.237- Settembre-ottobre 2022

 

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