La stirpe dei dannati di Anthony M. Leader – 1963

9 Agosto 2015 | Di Ignazio Senatore
La stirpe dei dannati di Anthony M. Leader – 1963
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Londra. Paul (Clive Powell) è un bambino prodigio e a differenza dei suoi amichetti riesce in un lampo a portare a termine alcuni test psicoattitudinali. L’équipe che effettua questa sperimentazione è guidata dallo psicologo Colin Webster (Alfred Burke) e dal genetista David Nevil (Alan Badel). Entrambi vanno da Susan Eliot (Barbara Ferris), la madre del bambino, per chiedere informazioni sul figlio e sulla sua famiglia d’origine, ma la donna li liquida su due piedi e rivolgendosi poi al piccolo, con un tono gelido e sprezzante, gli dice: “Mi stai alle costole, ma non te la caverai. Ti odio e voglio che soffra come hai fatto soffrire me. Avrei dovuto soffocarti la prima volta che ti ho stretto al petto!”. La donna un attimo dopo esce di casa, ma è investita da un’auto) ed è ricoverata in ospedale. Il governo inglese intanto cerca di mettere le mani su Paul, allo scopo di utilizzare i suoi straordinari poteri intellettivi per fini bellici, ma il ragazzo è già entrato in contatto con altri cinque bambini, di diverse nazionalità, che come lui possiedono la capacità di leggere nel pensiero altrui e di modificarlo a loro piacimento. I ragazzi trovano rifugio all’interno di una cattedrale abbandonata e, servendosi delle loro capacità telepatiche, uccidono chiunque voglia eliminarli. Inutilmente, Webster cerca di salvarli, ma i potenti del mondo hanno già deciso di far saltare in aria la cattedrale.

Sequel incolore de Il villaggio dei dannati, assolutamente privo di quel fascino e di quel turbamento che contrassegnava la pellicola di Wolf Rilla. Il regista prova a regalarci qualche emozione nel mostrarci gli occhi dei ragazzi che diventano fosforescenti quando liberano la loro enorme distruttività, ma tranne rari bagliori il film è povero visivamente, manca di un intreccio narrativo e finisce per scadere nel più banale dei pamphlet antibellici. Leader non ci risparmia neppure alcune noiosissime scene di soldati incauti, distratti e armati fino ai denti che giocano a fare la guerra. Dal romanzo The midwich cukoos di John Wyndham.

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