L’amore sospetto (La moustache) di Emmanuel Carrère – Francia – 2005 – Durata 86’

30 Dicembre 2023 | Di Ignazio Senatore

Una mattina Marc Thiriez (Vincent Lindon) decide di tagliarsi i baffi che ha stampato sul viso da dieci anni.

La moglie Agnès (Emmanuelle Devos) non si accorge di nulla e quando lui le chiede come mai non ha notato il suo cambiamento, seccata, taglia corto, rispondendogli che non ha mai portato i baffi.

Marc va in ufficio ma nessuno nota la novità. Sempre più confuso e smarrito, inizia a credere che la moglie, contattati amici e familiari, abbia organizzato un complotto contro di lui.

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Agnès è sempre più preoccupata e decide di farlo ricoverare in una clinica psichiatrica. Fiutate le sue intenzioni, Marc scappa via e vola ad Hong Kong.

Dopo aver preso un battello, si rifugia in un albergo, gironzola per la città e si fa ricrescere i baffi.

Ritrova la moglie, felice e sorridente, che lo aspetta in albergo. E se tutta la vicenda fosse frutto della malsana fantasia del protagonista?

Carrère (Ritorno a Kotelnitch…) mette in scena un romanzo che aveva scritto circa venti anni prima ed impagina un film a doppia velocità; intrigante, inquietante nella prima parte, un po’ noioso ed evanescente, nella seconda. La storia è originale e, per mischiare le carte, il regista lascia nel dubbio gli spettatori che non sanno se credere alla versione dello stralunato protagonista o a quella dell’affascinante moglie. L’idea che un gesto banale ed ordinario, come quello di tagliarsi i baffi, possa sconvolgere la tranquilla e rassicurante vita del protagonista, fino a destabilizzarlo, è gustosa, ma soprattutto al regista interessa mostrare come la propria identità passi per il riconoscimento degli altri. Dopo l’avvio fulminante la storia si arena un po’ e Carrère, per allungare il brodo, fa (inspiegabilmente) partire il protagonista per Hong Kong.

Ed è proprio quel viaggio (immaginario?) che permette al protagonista di ritrovare la propria identità perduta.

Sul finale del film, Agnès gli chiede: “Prima, mentre ti radevi, mi sono chiesta se ti saresti tagliato anche i baffi. Mi piacerebbe un giorno vederti senza.”

Lui non se lo fa ripetere due volte, si rade i baffi e lei, commenta: “L’hai fatto? Stai bene.”

Il titolo italiano (come al solito) non fa giustizia di quello originale che rimanda molto più semplicemente ai baffi del protagonista.

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