Le vergini cavalcano la morte di Jorge Grau – Italia – 1973- Durata 92’ –– V.M 18

20 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Le vergini cavalcano la morte di Jorge Grau – Italia – 1973- Durata 92’ –– V.M 18
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il conte Karl Ziemmer (Espartaco Santoni) vive in un villaggio sperduto con la moglie Erzbet Bathory (Lucia Bosè), una donna ossessionata dalla paura di invecchiare. Irina, la sua giovane cameriera mentre la sta pettinando, le strappa, involontariamente, qualche ciocca di capelli. Stizzita, Erzbet la schiaffeggia ed una goccia del sangue della ragazza, cadendole sul naso, ridona alla sua pelle, non più liscia e vellutata, un’inaspettata freschezza e vitalità. Ezbet convince allora il marito a fingersi morto per poter agire indisturbato e procurarle le giovani vittime. Le morti misteriose delle fanciulle spingono gli abitanti del villaggio a credere a delle antiche leggende sui vampiri che, un tempo, infestavano la contea. C’è chi crede che il conte sia diventato un morto vivente e la scoperta della sua tomba vuota rinforza questa ipotesi. Ma la sete di sangue di Erzbet non si placa e, nel tragico finale, gli abitanti dopo averla smascherata a murano viva e tagliano al lingua alla povera Irina.

Gotico orrifico che non regala particolari emozioni allo spettatore e che merita una citazione solo per la bizzarra e folle ossessione della cinica ed egoista protagonista. Il regista predilige le classiche atmosfere cupe e buie del genere con il classico castello dai corridoi labirintici e tortuosi ma non spinge la vicenda né in direzione gore, né in quella del dramma. Al di là dei limiti estetici il regista non riesce a dar spessore alla follia della protagonista, ossessionata dalla paura di invecchiare, né le regala il minimo pentimento per le morti delle giovani donne costrette a perire per mano del marito.  Intreccio narrativo e dialoghi sono da dimenticare ma va segnalato il malsano voyeurismo del conte, un uomo fin troppo passivo e sottomesso, che da un buco posto nella soffitta del castello spia la moglie mentre s’immerge nel sangue delle giovani vittime. 

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