Libera di Pappi Corsicato – Italia – 1993 – Durata 85’

21 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Libera  di Pappi Corsicato – Italia – 1993 – Durata 85’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Film ad episodi. Il secondo intitolato Carmela narra di Sebastiano (Ciro Piscopo) un adolescente appena uscito dal riformatorio che torna a casa dove lo attende Carmela (Cristina Donadio) sua madre. Il ragazzo prova a chiederle notizie del padre scomparso nel nulla ma lei glissa sull’argomento e gli racconta che l’uomo, un impenitente latin lover, li aveva abbandonati per correre dietro qualche sottana. Miriam (Cinzia Mirabella) una vicina di casa prova a sedurre Sebastiano ma lui ha puntato gli occhi su Vincenzo (Enzo Peluso), un ragazzo che ricambia ben presto le sue attenzioni. Sebastiano non disdegna di bucarsi di tanto in tanto ed un giorno, per caso, trova una vecchia foto che lo ritrae ancora bambino al fianco di suo padre e di sua madre. Comprende allora la sconcertante verità: Carmela era suo padre. Film che fu una ventata di novità nel cinema italiano, ironico, grottesco, divertente, leggermente anticlericale ed etichettato, al tempo, come la risposta nostrana ad Almodovar. I tre episodi sono gustosi e Carmela è il più dolente e sofferto dei tre. Corsicato non immerge la vicenda nelle sacche del melò e propone una narrazione  fluida e moderna. Lontano da psicologismi di maniera, il regista lascia che la vicenda si srotoli senza intoppi e esploda nel finale quando Carmela confessa a suo figlio l’amara verità: “Tua madre scoprì che avevo una relazione ed era gelosa di tutte le donne dell’isola quando scoprì  che la tradivo con un uomo. Una notte tornai a casa ; lei non c’era. La cercai per tutta Procida, nessuna l’aveva vista. Capii che aveva scoperto tutto. La trovai all’alba sugli scogli; si era buttata giù , vestita da sposa. Da Procida ce ne andammo. Tu eri piccolo; per non farti sentire la sua mancanza iniziai a crescermi i capelli,  a mettermi i suoi vestiti, a truccarmi,a profumarmi, ad imparare persino  le siringhe come le faceva lei. Ero felice di essere tua madre. Mi sentivo, finalmente, libera. Il resto è venuto di conseguenza. L’avevo fatto per te. “ Colonna sonora trash ed irriverente con le canzoni neomelodiche napoletane.

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