L’inafferrabile 12 Mario Mattoli – Italia – 1950 – Durata: 91’ – B/N

16 Maggio 2022 | Di Ignazio Senatore
L’inafferrabile 12 Mario Mattoli – Italia – 1950 – Durata: 91’ – B/N
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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La moglie, dopo aver dato alla luce undici pargoletti, partorisce una coppia di gemelli ed il marito superstizioso, decide di sbarazzarsi del tredicesimo figlio e lo affida ad un orfanotrofio.

Passano gli anni ed uno dei due gemelli, Carletto Esposito (Walter Chiari) è impiegato in un botteghino del bancolotto, l’altro Ercole Brandoletti, è il portiere della Juventus.

Carletto è timido, impacciato, imbranato e, dopo aver combinato una serie di pasticci, è costretto a scappare dal paese. Ercole, invece, all’opposto, è esuberante, sicuro di sé, fa strage di cuori femminili.

Come prevedibile, i due, identici come due gocce d’acqua, ignorano l’uno l’esistenza dell’altro e, dopo una girandola di equivoci, finiranno per incrociarsi.

Carletto difenderà i pali della Juventus al posto del gemello e, dopo un avvio disastroso, compirà delle autentiche prodezze, anche grazie ad una medicina portentosa, fornitagli per sbaglio, da un medico (Aroldo Tieri), alquanto pasticcione e disattento. Il lieto fine è dietro l’angolo.

Commedia banalotta che utilizza come espediente narrativo l’idea di due gemelli, identici fisicamente, ma caratterialmente agli antipodi che, dopo mille peripezie, si incrociano e, dopo aver scatenato il parapiglia, chiariti gli equivoci, diventano inseparabili.

Mario Mattoli, maestro della commedia di quegli anni, usa il calcio come pretesto narrativo e punta tutto sulla verve di Walter Chiari, che non riesce però a limare una recitazione debordante e fin troppo sopra le righe.

La vicenda è però gradevole e rispetta i canoni della classica pellicola senza pretese, che dovrebbe regalare allo spettatore un intrattenimento leggero e spensierato.

Da segnalare tra i produttori del film l’ICS, di proprietà della famiglia Agnelli che per l’unica volta si è occupata di produzione cinematografica.

Il titolo del film è un esplicito riferimento all’insperata vincita al Totocalcio, un tempo chiamato Sisal, che prevedeva la vincita con il 12, essendo il campionato a dodici squadre. La tredicesima squadra ed il più noto 13 fu introdotta successivamente.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il cinema fa goal. I100 film più belli sul calcio”, edito da Absolutely Free.

 

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