Mirror – Chi vive in quello specchio? di Ulli Lommel – 1980

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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William (Nicholas Love) e sua sorella Lacey (Suzanna Love) osservano dai vetri di una finestra la madre che sta amoreggiando con il suo amante. L’uomo, infastidito, sotto gli occhi della donna che osserva compiaciuta, imbavaglia William e lo lega al letto. Lacey va in cucina, prende un coltellaccio e libera il fratellino. I due bambini si dirigono allora nella camera da letto della madre dove campeggia uno specchio e William affonda ripetutamente la lama nel corpo dell’uomo. A seguito del trauma William diventa muto. Passano gli anni e Lacey sposa Jake (Ron James) ma di notte è invasa da incubi ricorrenti. Consulta allora il dottor Warren (John Carradine), uno psichiatra che mediante l’ipnosi le fa rivivere quell’esperienza traumatica ma non la libera definitivamente dai suoi fantasmi. Jake convince allora Lacey a ritornare nella casa della sua infanzia e quando lei visualizza il viso dell’amante della madre nello specchio, colta da un profondo stato d’angoscia, lo manda in frantumi. Jake non crede all’esistenza di quella visione e decide di portare via con sé lo specchio. Da quel momento sulla sua casa si abbatteranno oscure e sanguinose sciagure.

L’idea di uno specchio generatore di incubi e di follia non è originale (era già comparsa in Incubi Notturni del 1945) ma Lommel lo connota in senso horror privandolo di quell’alone fantastico che contrassegnava l’episodio diretto da Robert Hamer. Il film parte bene ed è carico di suspense, poi lungo il percorso perde la sua forza visiva e si trasforma in un horror di maniera che nel finale non ci risparmia un prete che, con in mano un crocefisso, avanza verso lo specchio nella speranza di esorcizzarlo. Un paio di scene sono da salvare: William che ricopre gli specchi di casa con la pittura nera e lo psichiatra che riesce in ipnosi a far rivivere il trauma alla giovane protagonista.