New York stories (ep. Edipo re-litto) di Woody Allen – USA – 1980

21 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
New York stories (ep. Edipo re-litto) di Woody Allen – USA – 1980
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

Sheldon Mills (Woody Allen), cinquantenne civilista, ha una relazione con Lisa (Mia Farrow), divorziata e con tre figli, nati da una precedente relazione. Sua madre (Mae Questel), petulante ed asfissiante, non approva la sua scelta ed allo psichiatra (Marvin Chatinover) Sheldon confessa che, se non l’avesse più tra i piedi, sarebbe l’uomo più felice del mondo. Una sera durante uno spettacolo, Shandu, il mago (George Schindler) chiama sul palco la madre di Sheldon per effettuare un gioco di prestigio ma, per uno strano sortilegio, la donna scompare nel nulla. L’illusionista non è in grado di spiegare cosa sia accaduto e Sheldon, nel disperato tentativo di ritrovarla, contatta, con scarso successo, un investigatore. Messi da parte apprensione e scoramento, Sheldon se ne fa una ragione e confida allo psichiatra che da quando la madre è sparita si sente rinato, rilassato e sorridente. Qualche giorno dopo, come per incanto, la madre si materializza nei cieli di New York ed agli abitanti della Grande Mela svela i più intimi ed imbarazzanti segreti del figlio. Sheldon le chiede, invano, di non ridicolizzarlo agli occhi di tutti e, sull’orlo di una crisi di nervi, si rivolge a Treva (Julie Kavner), una sedicente medium, nella speranza di poter neutralizzare l’insopportabile madre. Tra Sheldon e Treva nasce del tenero, Lisa sbrocca ed abbandona la città e, per incanto, la madre di Sheldon scompare dal cielo e si rimaterializza al fianco del figlio.

Allen firma l’episodio più riuscito dei tre, ambientati tutti a New York (gli altri due sono Lezioni di vita” diretto da Scorsese “e “La vita senza Zoe” da Francis Ford Coppola”) e realizza una pellicola dai toni grotteschi e surreali assolutamente deliziosa. Con sottile ironia il regista newyorkese descrive Sheldon come un soggetto nevrotico, passivo e dipendente, incapace di instaurare una relazione adulta con la madre e ribellarsi a lei. Per scatenare l’ilarità degli spettatori, Allen estremizza al massimo la figura della madre del protagonista, descrivendola come una donna logorroica ed impicciona, incapace di rispettare la privacy del figlio al punto che ai newyorkesi rivela che da piccolo faceva la pipì a letto e, fragile ed immaturo, cercava sicurezza succhiando continuamente i bordi di una coperta. Allen non vuole appesantire la vicenda con delle spiegazioni dal sapore psicoanalitico ma lascia chiaramente intendere che la madre comparsa nel cielo di New York non é altro che la proiezione della mente del protagonista che, interiorizzato il suo divieto a continuare la relazione con Lisa, può farla ricomparire al suo fianco, solo dopo aver intrapreso la love story con Treva. L’episodio è praticamente perfetto e la scomparsa della madre dopo il numero di magia e la sua inaspettata comparsa nei cieli di New York sono da cineteca.

 

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi