Nomads di John McTiernan – USA – 1986 – Durata 95’

21 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Nomads di John McTiernan – USA – 1986 – Durata 95’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Nel pronto soccorso di un ospedale di Los Angeles è ricoverato in preda ad un grave stato d’agitazione Jean Charles Pommier (Pierce Brosnan) un antropologo americano.  La dottoressa Eileen Flax (Lesley-Anne Down) giovane neurologa cerca di tranquillizzarlo ma l’uomo, ricoperto da numerose ferite, dopo averle pronunciato all’orecchio un’oscura frase in francese, la morde ed esala l’ultimo respiro. Da quel momento la dottoressa vaga come un ombra per le corsie del reparto, sempre più pallida ed in preda ad un alterato stato di coscienza, scava nel passato dell’uomo e, dopo aver contattato sua moglie Niki (Anna MariaPonticelli) scopre che Pommier era andato a vivere da una settimana in un’abitazione che era stata, in passato, teatro di alcuni orrendi delitti. Da quel momento in poi era stato perseguitato da spiriti ribelli, discendenti del popolo nomade degli Innaut che, assunte le sembianze di alcuni giovani teppisti punk, lo avevano minacciato più volte e condotto poi alla pazzia. Anche Eileen è sommersa dagli stessi incubi ed i colleghi, preoccupati per il suo stato di salute vorrebbero ricoverarla. Eilen fugge  e raggiunge Niki, la vedova di Jean. Un finale consolatorio chiude la vicenda.

Opera prima del regista che impagina una pellicola inquieta ed intrigante. Pur lambendo il tema del vampirismo e del fantasy, si tiene alla larga dall’horror e punta a mostrare gli incubi e le allucinazioni di cui è affetta la confusa protagonista. La vicenda mostra delle  falle in sede di sceneggiatura  e lo svelamento del mistero avviene, frettolosamente, nel corso di un’anonima telefonata:“Si tratta di una leggenda dei nomadi del deserto e che vivano in una distesa di sabbia o di ghiaccio per loro non fa nessuna differenza. A quanto pare gli esquimesi vivono vagando Pare che siano degli spiriti selvaggi capaci di assumere sembianze umane. Abitano dei posti dove sono successe delle disgrazie e rendono pazzo qualunque essere umano entri in contatto con loro.”  L’idea che dei giovani teppisti siano la personificazione di spiriti nomadi è intrigante quanto surreale ma è tradotta in maniera insufficiente sullo schermo. Una fastidiosa colonna sonora rende meno appetibile la pellicola.

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