Passi di follia di Bill Corcoran – USA – 1995

15 Luglio 2015 | Di Ignazio Senatore
Passi di follia di Bill Corcoran – USA – 1995
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Anna Forbes (Victoria Principal), maestra di danza, sposata con Mark (Nicolas Campbell), affermato avvocato, sta attraversando un brutto periodo; nell’ultimo anno ha perso il secondo bambino e ha dovuto elaborare la morte della madre.

Dennis (Robert Vaughn) il suocero, quando alza il gomito non riesce a tenere a bada i propri istinti e prima la insidia in un cottage di montagna e poi prova a violentarla nella palestra dove lei insegna.

Anna è sconvolta e racconta tutto al marito che, credendola una visionaria, contatta il dottor Bell (Kennet Welsh).

Lo psichiatra, dopo aver raccolto frettolosamente delle notizie anamnestiche, le prescrive del litio e poi rivolgendosi a Mark gli dice: “Dobbiamo impedire alla depressione di scavare e di insidiarsi ancora più a fondo e vedrà che presto troveremo la via della guarigione”.

Anna non migliora e lo psichiatra le somministra un antidepressivo e successivamente altri psicofarmaci.

Un ladro ruba i gioielli in casa di Dennis e Anna è accusata del furto.

La situazione precipita e Bell suggerisce a Mark di ricoverarla nella clinica che dirige.

Ma il luogo di cura è una lugubre e disumana prigione e lei è imbottita di farmaci e costretta a subire delle inaudite violenze.

I medici non vogliono dimetterla e Mark, dopo due mesi di inutili tentativi, riesce finalmente a ricoverarla in una clinica accogliente gestita dal giovane e protettivo dottor Lambert (Geraint Win Davies).

In quel luogo Anna finalmente trova se stessa,  e in un finale da dimenticare, con il sostegno del marito, affronterà, l’odiato suocero, smascherandolo.

Dramma a forti tinte che ruota intorno alla protagonista, vittima inizialmente più dell’indifferenza del marito che delle molestie del suocero.

Corcoran, per aumentare il livello di tensione, ci regala uno dei luoghi di cura più inospitali e antiterapeutici di tutta la storia del cinema.

Il primo giorno di ricovero Anna è costretta a dormire su una cassapanca, in una spoglia e gelida sala d’attesa.

Come in qualsiasi altro luogo totalizzante il personale della clinica sembra un manipolo di criminali con un macigno al posto del cuore e non mancano le docce fredde, gli psicofarmaci sparati a palla e le classiche umiliazioni per piegare il suo carattere ribelle.

Anna deve denudarsi di fronte alle infermiere e deprivata degli assorbenti deve utilizzare degli stracci da cucina.

In maniera scolastica e prevedibile, il regista contrappone all’odioso e saccente Bell l’umano e sorridente dottor Lambert che riuscirà a restituire equilibrio alla mente di Anna.

Il regista non dosa bene il finale ed il tanto sospirato faccia a faccia tra Anna, Mark e Dennis non raggiunge la giusta temperatura ed evapora in un lampo, come una bolla di sapone.

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