PianoForte di Francesca Comencini – 1984

20 Luglio 2015 | Di Ignazio Senatore
PianoForte  di Francesca Comencini – 1984
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Maria (Giulia Boschi) e Paolo (François Siener), giornalista e scrittore fallito, dopo essersi disintossicati in una clinica privata sono ospiti di Alessandra, la sorella di Maria. Il peggio sembra passato, ma Paolo va nuovamente in overdose. Per cercare di raccogliere i cocci della propria vita, Maria si rifugia dalla madre a Montepulciano. Il rapporto con lei non è dei più soddisfacenti e Maria si sente nuovamente tradita negli affetti, incompresa e non amata. La solitudine la spinge a cercare Paolo e insieme partono per una vacanza a Sry Lanka. Ritornati in Italia sprofondano nuovamente nel vortice della droga. Paolo morirà di overdose e un pianoforte permetterà a Maria di rimanere attaccata alla vita.

La regista sceglie un tema difficile da trattare ma lo affronta con un’ingenuità così disarmante che lascia interdetto lo spettatore. Il film vorrebbe essere fresco e spontaneo ma è pervaso da uno stile freddo e distaccato, tanto da sembrare scritto a tavolino. Non bastano qualche lacrima di Maria, un paio di scene con lacci, buchi e siringhe (mai riprese in primo piano), delle timide borse sotto gli occhi e un po’ di capelli arruffati per rendere credibile una storia che non pulsa e che non appassiona. I dialoghi infine, sciatti e carenti, meritavano una maggiore attenzione. Da non perdere l’idea geniale di Paolo: vuole scrivere la storia di Super Toxi, uno sfigato che di notte acquista degli speciali poteri per difendere i tossicomani. Questa specie di Super Pippo, vestito con un cappotto nero e con un paio di occhiali scuri, dovrebbe planare sulla città in cerca dei disperati e aiutare un tossico in difficoltà. Per rendere questo personaggio ancora più credibile, Paolo ha pensato di inserire per lui alcune piccole difficoltà: un amico de Il manifesto che vuole disintossicarlo o la fidanzata che non si fa. Buona la colonna sonora, con brani del Concerto di Colonia di Keith Jarrett.

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