Piccoli crimini coniugali di Alex Infascelli – Italia – 2017

16 Settembre 2017 | Di Ignazio Senatore

Molti film sono quelli che io chiamo “fotografie di persone che parlano”, sentenziava un tempo il grande Alfred Hitchcock. Un’ affermazione che calza a pennello per l’ultimo film di Alex Infascelli che, oltre a dirigerlo, si è calato nelle vesti di montatore, co-sceneggiatore e co-autore delle musiche. Una pellicola claustrofobica, di chiaro stampo teatrale, basata sul romanzo di Eric-Emmanuel Schmitt, con due soli attori in campo; Sergio Castellitto, scrittore di gialli, e Margherita Buy, sua moglie. Un dramma borghese che rimanda, inevitabilmente, a Chi ha paura di Virginia Wolf e che vede la

coppia di mezz’età, senza figli, sbranarsi, accusarsi a vicenda e provare, infine, a ricucire un matrimonio sfilacciato, andato ormai in frantumi. Un film coraggioso, girato nella gelida casa dei protagonisti, inondato da dialoghi profondi e penetranti, fin troppo retorici e cervellotici. Un film sulla difficoltà di chi non può vivere “né con, né senza l’altro”, che lascia l’amaro in bocca. Castellitto sovrasta una Buy volenterosa, ma spenta.

 

Recensione pubblicata su Segno Cinema – N.207- Settembre-Ottobre 2017

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