“Pipì, Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite” di Enzo D’Alò

15 Novembre 2017 | Di Ignazio Senatore
“Pipì, Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite” di Enzo D’Alò
Senatore giornalista
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La tendenza cartoon a Napoli è tornata in auge grazie alle ultime  premiate produzioni della Mad firmate da Alessandro Rak & Co. Ma ad aprire la strada è stato un maestro come Enzo D’Alò, che domani esce nella sale con il suo ultimo film“Pipì, Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite” che si giova delle voci di attori famosi come Giancarlo Giannini e Francesco Pannofino. La trama, fantasiosa ed originale, racconta di un ladro misterioso che ha rubato le note musicali della partitura composta dal Mapà (una creatura un po’ mmamma ed un po’ papà) per il Grande Concerto che gli animali del bosco dovrebbero eseguire il giorno di Ferragosto. Poiché le note musicali hanno una vita propria, il Narratore affida agli scaltri e temerari Pipì, (un orsetto), Pupù, (un uccellino) e Rosmarina, il delicato compito di allestire un concerto. Naturalmente gli animali del bosco daranno loro una mano. A dar voce ai simpatici personaggi della vicenda Giancarlo Giannini, nei panni del Narratore, Mattia Fabiano in quelli di Pipì, Lucrezia Roma di Pupù, Agnese Marteddu di Rosmarina e Francesco Pannofino in quelli di Lupo/Mustafà/Tenebrone. Un gradito ritorno sul grande schermo del raffinato ed elegante regista napoletano, che ha trasformato in un film l’omonima serie televisiva ed è autore del soggetto, della sceneggiatura ed ha scritto le parole delle canzoni. Una carriera luminosa quella di D’Alò che, dopo il film d’esordio “La freccia azzurra” del 1996, ispirato ad un racconto omonimo di Gianni Rodari, raggiunse due anni dopo il meritato successo con “La gabbianella ed il gatto”, tratto dall’omonimo romanzo di Luis Sepulveda. Non meno fortunati i successivi “Momo alla conquista del tempo”, “Opomomoz” e “Pinocchio”. Un plauso alle coloratissime ambientazioni di “Pipì, Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite” create dall’illustatrice Annalaura Cantone.

 

Articolo pubblicato il 15.11.2017 su il Corriere del Mezzogiorno

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