Psycho girls di Gerard Ciccoritti – USA – 1986

21 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Psycho girls di Gerard Ciccoritti – USA – 1986
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Nel giorno dell’undicesimo anniversario di matrimonio Victor Tusk e sua moglie Peggy sono avvelenati da Sarah, la loro figlia di dieci anni che è condannata a scontare quindici anni al Lakeview Asylum, un fatiscente manicomio giudiziario. Al compimento del venticinquesimo compleanno Sarah (Darlene Mignacco) può essere dimessa ed il dottor Hippocampus (Dan Rose) lo psichiatra cocainomane ed impotente che l’ha in cura prova, invano, a convincere Victoria (Agi Gallus) la disinibita sorella maggiore di Sarah a firmare l’autorizzazione per la dimissione. Quattro anni dopo Sarah fugge dal manicomio ed uccide il dottore Hippocampus, divenuto negli anni l’amante di Victoria e la sorella che lavora come cuoca a casa di Richard Forster (John Haslett Cuff) e di sua moglie Diane (Rose Graham). Quella sera la coppia hanno amici a cena e lei, fingendosi cuoca, si offre di cucinare per loro un bel pranzetto. Dopo aver portato a tavola della carne cruda brulicante di vermi, Sarah, insieme ai suoi complici Tony e Karma, sequestra gli invitati, li lega su una sedia e, durante una cerimonia dal sapore mistico e purificatore, con la foto di Freud che campeggia dietro un altare su cui ardono un paio di candele, uccide barbaramente tre ospiti. Richard e Diana riescono a liberarsi ed ammazzano Sarah ed i suoi complici ma, Diana, orami impazzita ed in preda ad una furia omicida uccide anche Richard.

Horror, girato solo in interni, con una trama slegata e volutamente irriverente che fa il verso ai film d’avanguardia prodotti dalla cinematografia indipendente americana. La prima parte è coesa e lascia sperare in uno sviluppo narrativo intrigante ma, nella seconda, il regista cambia passo ed affonda nell’horror più bieco e gratuito. Ciccoritti ci mostra Sarah ed i suoi complici che uccidono gli amici di Richard e di Diane immergendo una donna in una vasca piena d’acqua e fulminandola con delle scariche elettriche, sgozzandone poi un’altra, dopo averle estirpato le unghie dei piedi. A farne le spese è anche il dottor Wilson (Michael Hoole)  un timido psicologo a cui Sarah, con indosso un camice, dopo avergli prescritto degli antidepressivi e domandato (provocatoriamente) notizie della sua infanzia e del suo rapporto sui suoi genitori, spara in piena fronte. La folle protagonista

film si apre con la voce fuori campo di Richard Forster, scrittore di romanzi polizieschi che racconta una storia strana e raccapricciante che ha vissuto in prima persona e si chiude con un suo sarcastico suggerimento: “Vi lascio questa storia da cui potreste trarne un buon film. Non raccontate in giro che l’avete ascoltata da un morto. Potrebbero rendervi per pazzi.”

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