Santa Maradona di Marco Ponti – Italia – 2001 – Durata:96’

Torino. Andrea (Stefano Accorsi), trentenne laureato, in cerca di lavoro, condivide l’appartamento con Bart (Libero De Rienzo), uno scapestrato che vive firmando delle recensioni letterarie che copia da un altro giornale ed è amico inseparabile di Lucia (Mandale Tayde), una bella ragazza indo-napoletana dalla vita sentimentale scombussolata  Andrea incontra Dolores (Anita Caprioli) ed è amore a prima vista.

Mentre Andrea si consuma nel sostenere dei colloqui di lavoro nella vana speranza di essere assunto, Dolores, per ottenere una parte a teatro, va a letto con il regista. Andrea la pianta, ma i colpi di scena non finiscono qui.

Marco Ponti, all’esordio dietro la macchina da presa, ambienta la vicenda a Torino e compone un film scanzonato e divertente che squarciò, all’uscita, il panorama del cinema italiano.

Ricco di citazioni cinefiliche e di dialoghi fulminanti, il regista mette in campo due eterni adolescenti che rifuggono impegni e responsabilità. Il calcio entra solo di sfuggita ed Andrea e Bart vanno allo stadio con Dolores e Lucia a vedere la partita Juve- Inter.

Ma al di là delle giocate di Del Piero, di Pippo Inzaghi e di un gol al volo di Tacchinardi che il regista ci mostra per qualche secondo, il film merita una citazione soprattutto per l’originale metafora calcistica presa a prestito da Dolores per descrivere l’onda amorosa che la sta travolgendo.

Il titolo del film rimanda alla canzone omonima del 1994 del cantante franco-spagnolo Manu Chao che si ascolta all’inizio del film, accompagnate dalle magiche giocate del “nino de oro” contro l’Inghilterra.

David di Donatello (2002) a Marco Ponti come Miglior regista esordiente e a Libero De Rienzo come miglior attore non protagonista.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il cinema fa goal. I100 film più belli sul calcio”, edito da Absolutely Free.