Sid e Nancy di Alex Cox – USA – 1986 -Durata 89’

31 Marzo 2022 | Di Ignazio Senatore

Sid Vicious (Gary Oldman), scapestrato bassista, assieme al chitarrista Steve Jones (Tony London), al batterista Paul Cook (Perry Benson) ed al cantante Johnny Rotten (Andrew Schofield) fonda i “Sex Pistols”, una delle band punk più acclamate nei locali underground londinesi.

Sid incontra Nancy Spungen (Chloe Webb), una tossicodipendente americana, e fa coppia fissa con lei. Partito controvoglia per una tournée in America, Sid, anarchico e ribelle, si presenta sul palco perennemente ubriaco, dimentica le parole delle canzoni e finisce per litigare con Johnny che, stufo del suo atteggiamento poco professionale, abbandona il gruppo. Sid raggiunge Nancy a Parigi e schiavo dell’alcol e della droga, ritorna con lei in America e prova a risalire la china, esibendosi in un paio di concerti, come solista.

Nancy è sempre più dipendente dalla droga e una notte di ottobre del 1978 chiede a Sid di rispettare un patto che entrambi avevano stipulato un tempo per gioco; lui avrebbe dovuto ucciderla e si sarebbe poi dato la morte. Sconvolto e allucinato, Sid prova, invano, a farle cambiare idea ma, incapace di arginare le sue richieste, quando soggiornano nel Chelsea Hotel di New York….

Cox confeziona un biopic abrasivo su uno dei miti della musica punk degli Anni Settanta e, dopo aver mostrato il cadavere di Nancy, con un flashback ci riporta indietro alle schioppettanti esibizioni della band ed al primo incontro tra Sid e Nancy. Sin dalle prime battute s’intuisce che Sid è un ragazzo eccentrico e bizzarro e, completamente sbronzo, a casa di un’amica disegna con lo spray una gigantesca X su uno specchio ed imbratta poi una parete con una frase scritta a caratteri cubitali.

l film, girato con ritmo veloce e sincopato, non ha delle battute di arresto e, ben presto appare chiaro che l’ingresso in scena di Nancy sconvolgerà ancor più la vita sregolata di Sid. Johnny prova a stare vicino al suo amico, ma Nancy, isterica, viziata e capricciosa, litiga con tutti e finisce per trascinare Sid nella sua scelta autodistruttiva. Il regista non regala ai due protagonisti nessun ripiegamento interno, glissa completamente sulle loro famiglie d’origini e lascia chiaramente intendere che in quegli anni per i giovani adolescenti londinesi era la norma fare largo uso di sostanze e bere birra e whisky a gogò. Sid e Nancy non s’aggirano per i bassifondi della città, non si prostituiscono per procurarsi la droga ma, grazie ai proventi della vendita dei dischi e delle tournée si danno alla pazza gioia, saltellando da un albergo di lusso all’altro.

Sul finale, in una scena simbolo la stanza d’albergo dove Sid e Nancy alloggiano sta andando a fuoco e i due, imbottiti di droga, senza reagire, rimangono immobili a letto, con lo sguardo perso nel vuoto. Non sono da meno gli altri componenti della band, degli scoppiati che provano i pezzi musicali sempre strafatti e che bruciano la loro vita iniettandosi in vena qualsiasi sostanza.

Cox non da grande spazio alle esibizioni in pubblico della band ma regala una colonna sonora da sballo. Grande cinema con il sogno/incubo di Sid che canta My way di Paul Anka e Claude Francois, divenuta immortale con la magica interpretazione di Frank Sinatra. Da segnalare l’altro film dedicato alla dirompente  band:  Sex Pistols – Oscenità e furore di Julien Temple (2000). Curiosità: il film doveva originariamente intitolarsi “Love kills” (L’amore uccide).

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi