Spasmo di Umberto Lenzi – 1974

31 Luglio 2015 | Di Ignazio Senatore
Spasmo  di Umberto Lenzi – 1974
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Christian Barman (Robert Hoffmann), un ricco industriale socio in affari con il fratello Fritz (Ivan Rassimov), s’imbatte su una spiaggia in Barbara (Suzy Kendall) una donna che sembra priva di sensi. Una serie di manichini femminili trafitti da pugnali o barbaramente impiccati fanno il loro ingresso in scena. Scampato all’agguato di un sicario, Christian va con Barbara in una villa che crede deserta, dove incontra Malcom (Guido Alberti) e Clorinda (Monica Monet), una coppia che viene uccisa subito dopo misteriosamente. Christian è convinto che dietro queste morti ci sia lo zampino del fratello, ma raggiunta la fabbrica scopre per caso di essere l’autore degli efferati delitti perché affetto da una malattia ereditaria. Dopo aver ucciso Barbara, Christian muore freddato da un colpo di pistola. Il film si chiude con Fritz che nel suo ufficio continua a pugnalare senza sosta dei manichini, mentre una voce in sottofondo gli ricorda che anche lui è affetto dalla stessa malattia del fratello.

Pellicola che contiene la summa di tutti i limiti del genere: l’inspiegabile ingresso in scena di personaggi che compaiono e scompaiono senza motivo, il ricorso a un ipotetico disturbo mentale che attanaglia l’assassino di turno, una trama sconnessa e un affrettato finale che chiude l’intricata vicenda. Le cose migliori del film sono gli inquietanti manichini che compaiono di tanto in tanto sulla scena.

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