Tre tocchi di Marco Risi – Italia – 2015

12 Settembre 2015 | Di Ignazio Senatore

Sei attori sperano di sfondare nel mondo del cinema e, tra illusioni e disillusioni, giocano a calcio nella nazionale attori, per sfogare le loro frustrazioni. Sembrerebbe, a prima vista, una trama “giovanilista”, firmata da un regista esordiente, invece, a dirigere Tre tocchi è il navigato Marco Risi che, tra scivoloni pittoreschi, luoghi comuni e bozzetti di maniera, intreccia le storie dei sei protagonisti.

Il regista cita Annibale Ruccello ed il suo famoso testo teatrale Cinque rose di Jennifer, strizza l’occhio a Marilyn Monroe (una Valentina Ludovini in versione vamp) e prova ad arricchire (invano) la trama con dei camei di Martina Codecasa, Francesca Inaudi, Maurizio Mattioli, Paolo Sorrentino e, sul finale, ci mostra Luca Argentero, Claudio Santamaria e Marco Giallini, truccati da donna, protagonisti di un sogno/incubo di Emiliano, un doppiatore che, per lavorare, finisce per accettare la “corte” di un produttore perverso, con il vizietto del travestitismo. Un film non riuscito, ma sincero, diretto da un regista che non si poggia sugli allori e che ama, coraggiosamente, mettersi sempre in discussione. Francesco De Gregori canta La valigia dell’attore e Me so’mbriacato di Alessandro Mammarino.

Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 195 – Settembre – Ottobre  2015

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