Vivien (Bella Thorne), affascinante bambolona, fidanzata con il belloccio Steve, studentessa americana di buona famiglia, deve dare l’ultimo esame in fisica prima di andare al college. Roy (Benjamin Mascolo), un ragazzo italoamericano super tatuato, dopo la morte della madre, annegata in mare, vive in una roulotte con il padre e la sorellina. Roy e Steve volano a Roma per un’importante gara di nuoto e Vivien li raggiunge. Come prevedibile Cupido lancerà le frecce e Roy espugnerà il cuore di Vivien.
Amoruso cita il mito di Orfeo ed Euridice, tappezza la vicenda di una sdolcinata colonna sonora e impagina una storia sentimentale patinata e senza anima che, sin dalle prime battute, gira a vuoto, innaffiata da dialoghi banali e superficiali. A fare da sfondo a una delle più banali love-story della storia del cinema, una Roma da cartolina (Piazza di Spagna, il laghetto di Villa Borghese…), un paio di tradimenti e una storia omosex. Thorne è però uno schianto e perturba i sogni degli spettatori.
Recensione pubblicata su Segnocinema- N.237- Settembre-ottobre 2022
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